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La persona intera ha un rapporto con ognuna delle sue parti ed ogni organo con la persona intera.
Ippocrate


L’unità della malattia

di Romolo Mantovani


Insistiamo perché si comprenda questo principio base: « non esiste malattia locale, ma malattia dell’organismo in genere ». Proprio per questo noi consideriamo la cura ufficiale come un errore poiché ogni cura si tiene esclusivamente al sintomo locale del male che, per conseguenza, non può mai guarire radicalmente.

Bisogna dunque accettare questo principio base: che non v’è malattia locale ed in ciò noi ci appoggiamo sulla affermazione dei più eminenti scienziati, come Trousseau che dichiarò: « Tutte le malattie vengono dall’intestino » o Claude Bernard: « I microbi non sono nulla, è il terreno che è tutto » o l’eminente Dottor Martin du Theil, che dice: « Affermo e provo che ostinandosi a combattere ogni malattia presa isolatamente, si perde di vista l’insieme e si trascurano i meravigliosi mezzi di protezione che la Natura ha creato in ogni organismo.

Io affermo e provo che in ogni organismo normale questi mezzi naturali di difesa sono sufficienti per respingere la malattia.

Io, infine, affermo e provo che non esiste una profilassi del cancro, una profilassi della tubercolosi, una profilassi del paratifo, eccetera, ma al contrario che la profilassi è una e non multipla, e che questa profilassi unica, cioè l’arte di preservarsi dall’insieme delle malattie, consiste semplicemente a mantenere il sistema nervoso in perfetto equilibrio, condizione necessaria ma sufficiente perché quest’ultimo possa adempiere il suo ruolo di difensore contro ogni malattia ».

Sono le esperienze che contano, e ciò che è acquisito dalla esperienza è cosa immortale, dice il Professor Murri.

Oltre a queste esperienze che provengono da scienziati rinomati, potremo citarne molte altre; la nostra stessa esperienza ci fa affermare che per noi non esiste che una sola malattia, che noi non consideriamo come una entità a sé, ma soltanto come una differenza della salute generale, o meglio uno sforzo dell’organismo per ristabilire l’equilibrio.

L’uomo è una unità organica, morale, spirituale.

« L’azione vitale », dice Ippocrate, « è una forza che rimane semplicemente “conservatrice” sino a che si occupa del mantenimento dell’insieme; diviene “medicatrice” appena un disturbo viene ad interrompere l’armonia. Ecco come la Natura pensa a tutto, ed ecco spiegato anche perché la malattia è una reazione di conservazione che l’arte medica deve aiutare, favorire, ma mai “contrariare “, come fa attualmente ».

Dobbiamo arrivare al concetto che ciò che si chiama malattia non è che uno sforzo dell’organismo per liberarsi da certe sostanze morbose che lo ingombrano, per riprendere il suo stato di salute.

Se non vi è che una sola malattia, lo squilibrio dell’organismo generale, non v’è dunque che un solo e vero mezzo per eliminarla: aiutare tutto l’organismo a guarirsi da sé coi mezzi naturali.

L’errore più grossolano è di curare un organo separatamente. L’organo fa parte integrante di un tutto. È il tutto che è malato ben prima che lo sia un organo. Per essere nel vero, è il tutto che bisogna curare.

Tutti sono più o meno d’accordo nel riconoscere che la medicina corrente è nell’errore, poiché essa di rado ottiene vere guarigioni, ma i malati non vogliono comprendere la verità, non vogliono fare alcuno sforzo per guarirsi. Reclamano pillole e punture perché — essi pensano — saranno guariti il più presto possibile e senza sforzo.

Dobbiamo arrivare alla convinzione che nel nostro organismo tutto è legato e che ogni organo reagisce sugli altri. Nessuna malattia è strettamente legata ad un solo organo, ma quando una parte è malata, è tutto l’organismo che è colpito e che bisogna curare.

Dobbiamo insistere su questo punto, poiché troppe persone non vogliono ammettere che per guarirsi radicalmente è necessario agire sull’organismo intero. Non si arriva a realizzare che un male di testa, delle nevralgie, dei dolori reumatici, per esempio, hanno tutti come origine il cattivo funzionamento generale, poiché ciò è proprio il contrario di quanto si ammette correntemente.

Ufficialmente vi si dirà che un cancro si manifesta prima localmente, ed in seguito si generalizza. Noi affermiamo esattamente il contrario. Il cancro, come ogni altra malattia, è prima generalizzato, poi si localizza. Il posto in cui si porta il male non è che la parte più debole dell’organismo, quella che presenta meno resistenza. È la ragione per cui la medicina non può guarire il cancro (né d’altronde altre malattie), perché essa si ferma sempre ai sintomi.

Ma la cura naturale attacca la causa; per esempio nel caso del cancro si occupa di purificare tutto il sistema sanguigno. Purificato il sangue, l’organismo intero migliora ed il cancro scompare. Non sono delle teorie, ma delle esperienze pratiche, tolte dai risultati ottenuti.

La cura naturale non agisce contro il male, come fanno le medicine, ma sugli organi, sulle cellule sane, per rinforzarle e moltiplicarle a detrimento delle cellule deficienti. Non vi è che una sola malattia e questa non può essere veramente guarita altro che coi mezzi vitali seguendo il metodo naturale, seguendo la Vita.

La medicina ippocratica, come d’altronde la medicina cinese, più antica ancora, si ispirano a questa sintesi fondamentale del corpo umano.

Da questa sintesi la medicina ufficiale non avrebbe mai dovuto allontanarsi, e dovrà riavvicinarsi ad essa se vuole veramente coscienziosamente compiere il suo dovere: guarire e, per conseguenza, essere nel vero.


AFFERMAZIONE

Dio, coscienza di vita, è in me ed io non ho nulla da temere.
Io vivo nell’abbondanza di salute, di forza, di vigore.
L’amore e l’armonia regnano in me, su ogni organo e su ogni cellula.
Io sto sempre meglio e sono sempre più forte.
La mia anima è piena di gratitudine per la salute che io ricevo costantemente dal Creatore.
Dio è in me ed io non ho nulla da temere.
Io vivo nell’abbondanza della salute.

 

 

 

 

 

 

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